La Marina è circondata da zone ricche di biodiversità, sia per ciò che riguarda la flora: nell’entroterra si trovano macchia mediterranea, boschetti di pini e lecci etc, sia per ciò che riguarda la fauna: anche nella zona paludosa a Nord uccelli di molte specie sostano durante le loro migrazioni.
Proprio al centro di S. Cataldo, ammirevolmente custodita, c’è la riserva naturale biogenetica “San Cataldo” che si estende su circa 28 ettari lungo la fascia costiera adriatica nell’omonima località a cavallo tra i comuni di Lecce e Vernole. Al suo interno è ubicato il Nucleo Tutela Biodiversità dei Carabinieri Forestali, che qui, oltre a gestire l’area, svolgono attività di educazione ambientale con vari istituti scolastici e associazioni che ne fanno richiesta.
Attigui alla Riserva naturale biogenetica ci sono la pineta dell’Ostello del sole e il comprensorio di Campoverde con le case immerse anch’esse in un bosco di pini.
Nella zona a Sud troviamo la Riserva naturale umida, nonchè oasi WWF, delle Cesine
San Cataldo possiede un faro, che è il suo simbolo, alto circa 23 metri e di forma ottagonale, ed anche un antichissimo molo detto molo Adriano, perchè secondo lo storico Pausania, fu fatto costruire dall’imperatore Adriano, nel punto in cui secondo altri storici , pare sia sbarcato Ottaviano subito dopo aver appreso la notizia della morte di Cesare. Ormai dell’antico molo restano pochi ruderi, ma è in progetto il suo restauro
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La spiaggia attigua al molo Adriano è in concessione al circolo della Vela di Lecce che vi organizza molteplici attività sportive.
La storia della Marina, sin dalle origini di Lecce, è indissolubilmente legata a quella del capoluogo salentino, perchè ne costituisce la porta sul mar Mediterraneo, ed è stata essenziale per Lecce nei periodi di suo maggior sviluppo.
L’associazione Lecce sul mare ha avviato i lavori per la costituzione di un Ecomuseo che fa parte di una più grande visione: quella di Lecce città d’arte e Lecce romana sul mare.